Corso per avvistatori di cetacei del Mediterraneo
La crescita dell’interesse nel grande pubblico, e specialmente nei giovani, verso il mondo dei cetacei ci ha spinto a ideare
un format educazione ambientale specialmente dedicata a questo patrimonio culturale e di vita:
la FORMAZIONE DELPHIS promuove in modo originale e divertente il valore ambientale del “Santuario dei mammiferi marini”.
Presentata a Genova, nel 2004, in occasione del primo Convegno Internazionale sul Turismo,
la FORMAZIONE DELPHIS ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione,
della Capitaneria di Porto Guardia Costiera, della Lega Navale Italiana.
Il Santuario Pelagos
Dal 1999, è stato istituito il Santuario internazionale dei Cetacei, inserito nell’elenco delle Aree a Protezione Speciale di Interesse Mediterraneo del Protocollo sulle Aree Protette (ASPIM) della Convenzione di Barcellona. Il Santuario è una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano.
I cetacei del Mediterraneo
Nel mar Mediterraneo vivono regolarmente 8 specie di cetacei.
EDUCARE LO SGUARDO
Come avvistare i cetacei
L’avvistamento dei cetacei in mare è un po’ questione di fortuna, molto di esperienza e appassionatamente di perseveranza.
Balene e delfini trascorrono la loro vita sott’acqua: la presenza di cetacei in superficie è dovuta al loro bisogno di respirare.
Gli osservatori non guarderanno in una sola direzione, ma dovranno “pennellare” con lo sguardo la superficie del mare per coprire il settore che desiderano sorvegliare. Bisogna osservare tanto in prossimità, quanto a distanza dalla imbarcazione.
Ricordiamo che l’altezza del sole sull’orizzonte, il vento, che forma le onde sulle quali, con angolo sempre diverso, la luce riflette lo stato del cielo sulla superficie del mare, sono fattori che modificano l’immagine e il colore dell’animale incontrato.
Regole di buona condotta per l’osservazione dei cetacei
L‘osservazione dei cetacei, se mal praticata, può essere fonte di grande disturbo.
Rispettiamo la tranquillità di queste creature e il loro ambiente naturale.
Distanze fra imbarcazione e cetacei
a 300 m di distanza non avvicinarsi da davanti, per non ostacolare il loro nuoto, nè avvicinarsi da dietro, per non dare l’impressione di inseguirli
a 100 m di distanza non avvicinarsi ulteriormente, a meno che non sia l’animale a venire vicino all’imbarcazione
Manovre, rotta e velocità
cerchiamo di comprendere: la direzione del loro spostamento, la loro distanza dall’imbarcazione, il numero complessivo e la distribuzione di individui presenti
mantenere una rotta parallela a quella dell’animale
la velocità dell’imbarcazione dev’essere quella dell’animale più lento, in ogni caso la velocità massima consentita è di 5 nodi
posizionare l’imbarcazione al traverso degli animali ed evitare qualsiasi cambiamento brusco di velocità e di direzione
quando si raggiunge il limite dei 100 m fermare l’imbarcazione, con il motore in folle, ma mai spento, in modo da consentire la manovra
spegnere sonar e scandagli per evitare qualsiasi turbativa acustica
ATTENZIONE: oltre a quelli in vista, potrebbero essere presenti altri animali
Avvicinamento dei cetacei all’imbarcazione
non inseguire mai un gruppo di cetacei, saranno loro ad avvicinarsi se lo desiderano
non tentare di toccare gli animali in alcun modo
non dare loro cibo, nè gettare fuori bordo alcun oggetto
non entrare in acqua
non separare mai degli animali dal gruppo
Allontamento e tempi di osservazione
IMPORTANTE: allontanarsi immediatamente se notiamo la presenza di piccoli
una sola imbarcazione può trovarsi nell’area di osservazione (fascia dei 300 m)
l’imbarcazione può sostare nell’area di osservazione per un tempo massimo di 15 minuti